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AUTODIFESA DI SOCRATE
In questo scritto di Platone, la voce di Socrate è quella di una coscienza dignitosa, limpida ed è per tanto voce ammonitrice, valida sempre.
Socrate è simbolo di vita, intesa come missione e come tale trova nei secoli ammiratori e denigratori.
Chi è insignificante passa inosservato.
Egli dice, che se un uomo sente in se i valori morali, ascolta anche la parola giusta dell’uomo onesto; ma, se la voce della coscienza tace, non riesce gradita quella che esorta al dovere, al disinteresse, alla virtù.
Socrate è voce che condanna, interroga, esamina, ammonisce.
Assilla chi è nel torpore spirituale.
Il filosofo beve la cicuta lasciando un po’ di stizza in chi gli voleva bene, come Creonte, ma lo vedeva un po’ testardo, anche se molto virtuoso.
Nella prima parte dell’APOLOGIA, Socrate parte proprio dalla posizione dei suoi accusatori e si difende dicendo che non oserà parole adorne e frasi ampollose, ma parlerà come è solito parlare.
Fu raccolta, quale testamento spirituale, la sua difesa da Platone o fu da lui creata, poco importa, essa resta la difesa dell’uomo giusto trascinato in tribunale, perché è bene che sia messa a tacere.
E’ la difesa di chi è reo di non aver accettato il compromesso in epoche difficili e di non essersi inchinato davanti a una sapienza che è tale nell’apparenza, non nella realtà.
In questo scritto di Platone, la voce di Socrate è quella di una coscienza dignitosa, limpida ed è per tanto voce ammonitrice, valida sempre.
Socrate è simbolo di vita, intesa come missione e come tale trova nei secoli ammiratori e denigratori.
Chi è insignificante passa inosservato.
Egli dice, che se un uomo sente in se i valori morali, ascolta anche la parola giusta dell’uomo onesto; ma, se la voce della coscienza tace, non riesce gradita quella che esorta al dovere, al disinteresse, alla virtù.
Socrate è voce che condanna, interroga, esamina, ammonisce.
Assilla chi è nel torpore spirituale.
Il filosofo beve la cicuta lasciando un po’ di stizza in chi gli voleva bene, come Creonte, ma lo vedeva un po’ testardo, anche se molto virtuoso.
Nella prima parte dell’APOLOGIA, Socrate parte proprio dalla posizione dei suoi accusatori e si difende dicendo che non oserà parole adorne e frasi ampollose, ma parlerà come è solito parlare.
Fu raccolta, quale testamento spirituale, la sua difesa da Platone o fu da lui creata, poco importa, essa resta la difesa dell’uomo giusto trascinato in tribunale, perché è bene che sia messa a tacere.
E’ la difesa di chi è reo di non aver accettato il compromesso in epoche difficili e di non essersi inchinato davanti a una sapienza che è tale nell’apparenza, non nella realtà.
coppola.adele- Numero di messaggi : 12
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Data d'iscrizione : 18.02.08
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