lo stile

ISOCRATE

Il dialetto attico di Isocrate appare puro, ma abbastanza artificioso(tèchne). La scrittura isocratea evidenza un eccelso labor limae, sia per l’elegante scansione ritmica sia per la tendenza costante ad evitare lo iato e i termini poetici; questi elementi saranno fondamentali per l’atticismo e per l’asianesimo tardo-ellenistici: infatti il ritmo armonioso della frase influenzerà la musicalità asiana, mentre la corretta disposizione delle parole sarà alla base dell’atticismo.

Dionigi di Alicarnasso afferma che Isocrate, come Lisia, utilizza con estrema esattezza il linguaggio parlato più corrente( diàlectos coinè cai siunetestàte), evitando invece i vocaboli antiquati e rari; Dionigi insiste inoltre sulla “circolarià” del periodo isocrateo, rimarcata da numerose figure retoriche: antitesi( mè…dè o u /mè…allà), correlazioni(te…te,ùte…ùte,mète…mète, èite…èite,ecc),omoteleuti,parallelismi figure gorgiane come la paronomasia(es. sòma/sèma), la parechesi( stessa sillaba in parole diverse), la figura etimologica, l’allitterazione, l’ossimoro, inoltre sono frequenti i nessi che mirano all’amplificazione, sia in chiave positiva(aùcsesis)sia in negativo(dèinosis).

Frequente è pure l’amplificazione verbale(macrologhìa), che consiste nell’utilizzo di un numero di parole maggiore del necessario per esprimere un concetto( tramite sinonimi metonimie, digressioni, comparazioni,nessi relativi, iperbato).

Si tratta della cosiddetta “prosa d’arte”già tipica di Gorgia. Eccessivo è poi il tono “didascalico” che trasforma le orazioni di Isocrate in esercitazioni retoriche, saggi di bravura, opuscoli destinati al dibattito culturale.





Ho messo qualche nozione sullo stile di Isocrate ricercata da libri di grammatica.....spero possa interessarvi....baci

Va bene.
Aggiungiamo anche altre indicazioni:

Gli elementi caratterizzanti il suo stile sono:

- ragionamenti elaborati e articolati;
- periodi lunghi, fluidi, armoniosi e chiari nei nessi (ad esempio tosuton…oson);
- antitesi ( men…de, alla ou/mh monon…alla, en toij
logoij…en toij ergoij) e le correlazioni (te..te; oute…oute; mhte…mhte;
eite…eite; kai…kai; h…h);
- corrispondenza tra i membri che costituiscono
un periodo, per numero di vocaboli, per struttura sintattica, per ritmo;
- periodi con molti parallelismi concettuali;
- uso moderato delle figure retoriche;
- ricorso ad una breve perifrasi al posto di un semplice termine;
- largo impiego dei vari costrutti del participio ( congiunto,
predicativo, sostantivato, genitivo assoluto ecc.) all’interno della
stessa frase;
- presenza di proposizioni principali coordinate per asindeto.

Un dato da considerare è la capacità di infamare (διαβολή) l'avversario presentato come inaffidabile, incline alla menzogna, al
vizio, all'inganno e alla violazione della legge; il cliente è invece
tratteggiato positivamente, con una particolare cura nella descrizione
della sua vita trascorsa (παρεληλυθώς βιός), precedente la colpa. E ciò in linea con la tendenza all'antitesi.

Inoltre, una caratteristica di Lisia è anche '" enargeia"con la quale si intende l'esposizione dettagliata e la precisa resa visiva di un oggetto o di una persona, di un'azione o di un avvenimento. Il termine "argos" significa "chiaro", "bianco", "brillante", con idea di movimento. "Questo duplice riferimento alla bianchezza e alla rapidità è significativo per intuire
le sfumature di e0na/rgeia, che significa dunque illustratio, evidentia, ma con in più una qualità
di animazione ed evidenza visiva, quasi di immagine in movimento, che la distingue dalla
semplice safh/neia" (A. Manieri, L'immagine poetica nella teoria degli antichi. Phantasia e enargeia, Pisa-Roma 1998, pp. 98-99).