TESI D' ESAME

Prof come l'è noto, io all'esame discorrerò sulla follia.
Il problema Nietzsche sembra risolto grazie al suo intervento, ma altri ingranaggi non riescono ad entrare nel mio meccanismo:
1)Petronio==> l'esteriorità come follia: mi può dare qualke dritta o qlk documento per poter capire meglio qst concetto ke ho torvato sul web in una discussione?
2)Apuleio==> anche qst'autore latino è molto gettonato per la follia, ma io penso subito a magia quando lo si nomina...
3) Svetonio, Tacito(Agricola) ==> non so come ci sia sulle tesine della follia, perchè nn riesco a trovare nessi logici da collegare con l'argomento


4) Svevo==> se mi può aiutare anche qui, visto che è diffusissimo in tutte le tesine sulla follia, anche se qui, salvo collegarlo con Freud, non so che pesci prendere!!!

Appena può aiutarmi, in classe o in rete, le sarei infinitamente grato!!!

Allora, dammi il tempo di riflettere e ti risponderò in classe, ma comunque qui.
A presto!

Ad ogni modo, come puoi vedere dalle referenze, il termine FUROR(=follia) non ricorre spessissimo in Petronio.
Inizia, se puo a dare uno sguardo a questi passi, e medita sul senso del lemma.


Sat 72.10.1 at ille avocatus cibo furorem suppresserat. ceterum dudum se ratione acutissima redemerat a cane; quicquid enim a nobij acceperat de cena, latranti sparserat, at ille avocatuj cibo furorem suppresserat. ceterum cum algentej udique petissemuj ab atriense ut noj extra ianuam emitteret, 'erras' inquit 'si putaj te exire &`
Sat 108.9.2 furor, illis pro ultione, nobis pro vita pugnantibus. denuntiante, si non desinat rabiej libidine perditorum collecta. nihilo minuj tamen perseverat dimicantium furor, illij pro ultione, nobij pro vita pugnantibuj. multi ergo utrimque sine morte labuntur, plurej cruenti vulneribuj referunt veluti ex proelio pedem,
Sat 108.14.1 'quis furor' exclamat 'pacem convertit in arma? ceptaque ex more patrio fide protendit ramum oleae a tutela navigii raptum, atque in colloquium venire ausa 'quij furor' exclamat 'pacem convertit in arma? quid nostrae meruere manuj? non troiuj heroj hac in classe vehit decepti pignuj atridae, &`
Sat 110.7.3 quae non peregrina libidine usque ad furorem averte- quam facile adamarent, quam cito etiam filiorum obliviscerentur, nullamque esse feminam tam pudicam, quae non peregrina libidine usque ad furorem averteretur. nec se tragoediaj veterej curare aut nomina saeculij nota, sed rem sua memoria factam, quam &`
Sat 119.1.39 nec minor in campo furor est, emptique Quirites orbata est avibuj, mutoque in litore tantum solae desertij adspirant frondibuj aurae. nec minor in campo furor est, emptique quiritej ad praedam strepitumque lucri suffragia vertunt. venalij populuj, venalij curia patrum,
Sat 119.1.60 ni furor et bellum ferroque excita libido? hoc mersam caeno romam somnoque iacentem quae poterant artej sana ratione movere, ni furor et bellum ferroque excita libido? trej tulerat fortuna ducej, quoj obruit omnej armorum strue diversa feralij enyo.
Sat 124.1.258 quas inter Furor, abruptis ceu liber habenis, et bellona minax facibusque armata megaera letumque insidiaeque et lurida mortij imago. quaj inter furor, abruptij ceu liber habenij, sanguineum late tollit caput oraque mille vulneribuj confossa cruenta casside velat;
Sat 132.7.3 ditusque lectulo totum ignem furoris in eam converti, fieret aut tristior giton. quod solum igitur salvo pudore poteram, contingere languorem simulavi, conditusque lectulo totum ignem furorij in eam converti, quae mihi omnium malorum causa fuerat: ter corripui terribilem manu bipennem,

Io proverei a dare una sintesi del FUROR(=follia) come ricorre in Virgilio per poi connettermi, in seguito agli autori che abbiamo studiato: penso in particolare a Petronio, ad Apuleio, ma anche a Seneca e ad Agostino. Per Agostino però un'analisi dello spessore semantico di FUROR è impossibile ora, per te, perché abbiamo più di duecento citazioni da analizzare.
Nella tesi tuttavia si andrà al contrario (dagli autori studiati quest'anno ad andare al probabile ipotesto, cioè Virgilio).

Furor come adempimento della storia secondo il volere del Fato
Furor come espressione dell'amore e della perdita della razionalità (Didone)

Da questo versante si potrebbe andare su testi (storici, filosofici) che analizzino lo spessore filosofico della follia, e poi su altri 'erotici' per vagliarne il valore amoroso. E poi non si dimentichi Apuleio per il tema legato alla magia.

Che ne pensi allora di un lavoro sul testo per poi andare al discorso generale? E? quanto si avvicina di più ad un lavoro filologico.

Per quanto riguarda SVEVO leggi questi contributi e poi ne possiamo discutere:

http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080328014915AAMXzTE

e più ancora


http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/22/Svevo_Gadda_storie_letteraria_follia_co_0_9410222233.shtml
si tratta di un testo di Vittorino Andreoli pubblicato su (22 ottobre 1994) - Corriere della Sera.

La Coscienza di Zeno potrebbe essere il testo da studiare.

non so se introdurre nel giro anche Virgilio, scelta un po' ardua, ma ci rifletterò. Anche perchè il furor di Didone, l'ho già inserito nella tesi, ma attraverso il furor di Fedra (forse potrei mettere anche Medea).
Resta comunque il collegamento mancato di Petronio e Apuleio, che sinceramente non so ancora esattamente come buttare nella mischia...

Grazie per il contributo di Svevo... lo inserirò in funzione della psciconalisi di Freud, perchè la nevrosi che affligge Zeno è simile a quella di Anna O

Te l'ho spiegato.
Si devono analizzare le referenze di FUROR per una mappa semantica della follia.
Petronio, se ti interessa ci può essere, e anche Apuleio. Virgilio è l'antecedente obbligato ma solo in relazione al tema.
Secondo il mio assunto qualsiasi autore può andare bene, dipende da quello che vuoi tu, dal percorso che intendi sviluppare.